giovedì 20 marzo 2008

Metalurg, una sconfitta che brucia

Mercoledì 19 marzo, Brescia, H.22

Atletico Panzao-Us Nuovissimo Metalurg 7-4

Formazione: Peppe, Sarracin, Paolo, Torbi, Zenga, Berli senior

Marcatori Metalurg: Torbi (2), Zenga, Berli senior

Cronaca

Seconda sconfitta in due gare per il Metalurg. Ma questa è di quelle che bruciano. E non poco.
Per come è nata, per come si è concretizzata.
I bulgari, in formazione d’obbligo e senza alternative in panca ma con la nuova divisa fiammante, scendono in campo concentrati ed attenti. I primi minuti sono d’equilibrio assoluto. Le squadre si temono: si sono incontrate non più di un mese fa e tra i jacobini prevale il timore di non ripetere quella prestazione. Lo schema 4-1 non dà frutti. The Prestige è una molla e salta con continuità su tutti i portatori di palla, in qualunque zona del campo. Ma la difesa non pare registrata e finché Berli viene alimentato dai soli lanci lunghi di Sarracin (un paio), il Metalurg non tira in porta. O giù di lì. C’è il vuoto a centrocampo, pesa l’assenza di Dido, e quella zona diventa subito terreno di conquista per l’Atletico. La chiave di volta quando Berli indietreggia a prendersi palla qualche metro più indietro, favorendo la superiorità numerica e servendo Torbi e Zenga in sovrapposizione. Così nascono i cinque minuti migliori del Metalurg: prima Zenga, liberato al tiro, s’allunga troppo palla; poi Torbi, servito sulla sinistra del fronte d’attacco, stoppa, alza ed al volo insacca sotto l’incrocio. L’Atletico è frastornato, il Metalurg è cinico. In un minuto colpisce due volte ancora: di nuovo con Torbi, complice una papera dell’estremo difensore, e con Zenga, pescato da Berli. Il 3-0 è un risultato che rassicura. Si potrebbe gestire. E difatti, la squadra indietreggia il baricentro e pianta l’ancora. Col passare dei minuti il Panzao prende forza e la ritirata strategica si trasforma in un assedio dal quale non si riesce ad uscire. Sale in cattedra Peppe, ma il Panzao conquista metri e definitivamente il centrocampo e dietro, specie al centro ed a destra, il Metalurg riesce – da schierato – a farsi cogliere in grosso imbarazzo. Ma il risultato regge per molti minuti, finché un tiraccio di Quita non piega le mani all’Agronomo. L’1-3 galvanizza gli atletici, che hanno sprecato parecchio fino a quel momento. Paolo non rompe le trame, anche se la sua presenza all’inseguimento del portatore è immagine costante. Berli si isola e tenta vane e sfiancanti sortite di pressing nella metà campo avversaria. Una seconda botta da fuori trova la schiena di Sarracin e muore sotto l’incrocio. Il secondo gol del Panzao scuote per un attimo i bulgari, che colpiscono un doppio palo con Zenga. La palla danza a lungo sulla linea. Poi la doccia fredda: un traversone senza molte pretese – tra Sarracin e Zenga in posa statuaria – viene insaccato alle spalle di Peppe, ancora da un difensore. Il recupero è completo. 3-3. E il Metalurg non smette di subire l’iniziativa. Da un loro calcio d’angolo parte il break che potrebbe diventare decisivo. Berli intercetta palla, s’invola sulla destra, tiene a distanza il diretto concorrente, si defila e lascia partire un diagonale che colpisce il palo e si insacca. Il 4-3 sembra la luce alla fine del tunnel. Invece quel che avviene negli ultimi venti minuti lascia stupefatti. Prima Sarracin e Peppe si contendono un pallone come se fossero alla giostra, e servono Luca che insacca il pari. Poi si riesce a beccare una doppietta in fotocopia, sempre da Luca, pescato in posizione di estremo impostatore, alle spalle del suo diretto concorrente, un Sarracin arrivato. Al 6-4 mancano cinque minuti. Ma non c’è più la forza di reagire. Un palo per parte. Poi la punizione del settimo gol all’ultima azione, ciliegina beffarda su una torta amarissima.

Pagelle

Peppe: ha sul groppone l’handicap della papera del 4 pari. Per il resto è il solito Peppe. Puntuale nelle uscite, kamikaze quel tanto che basta, preciso nelle parate a terra. Decisivo nel tentare di tenere a galla la squadra sul triplice vantaggio. Non è servito. Sufficienza piena, comunque. 6

Sarracin: su di lui le maggiori responsabilità dei 10’ di follia che hanno concesso tre reti all’Atletico. Prima l’incomprensione con Peppe, poi il doppio madornale errore di marcatura, a difesa schierata, che consente l’allungo decisivo. In debito di lucidità e d’ossigeno sul finale. Urge turnover con Alessio. 4,5

Paolo: ha un compito che non assolve quasi mai: quello di tampinare il portatore di palla su vie centrali, di sostenere la gara di Sarracin. Interpreta la missione con troppa fantasia. Col risultato che a volte lo si vede ovunque, meno che all’inseguimento dell’uomo decisivo. 5,5 per la corsa e l’impegno.

Torbi: è più riflessivo e concentrato, interpreta bene la sua partita sulla fascia. Fallisce un paio di appoggi e altrettante conclusioni a rete, ma è sempre presente e macina i suoi chilometri con costanza. 6

Zenga: ora che ha imparato ad aggredire gli spazi vuoti è un vero jolly. Si fa vedere e servire in almeno cinque circostanze. Segna una rete di freddezza. Dietro risente delle marcature incerte e dell’insicurezza del reparto. E non incide nella fase di rottura. 6+

Berli: un gol e due assist e mezzo. Per il resto è pressing blando e solitario e qualche tiro da fuori. Risente mortalmente della mancanza di Dido, di un ispiratore alle sue spalle. 6-

14 commenti:

Campi.Plebei ha detto...

Ultim'ora Datasport: dichiarazioni di fuoco di Sarracin contro il mister del Metalurg.

Foggia, Piano delle Fosse, ore 10.30: "Non mi interessa il voto affibbiatomi per la gara di ieri, ma intravedo una miopia tattica".

Non va giù al centrale del Metalurg il giudizio e la lettura sulla prestazione di ieri: "Mi vengono accollati i due gol dell'Impostatore, con uno schematismo superficiale e scarsa attenzione all'andamento della gara. Più volte, per l'assenza di diagonale da parte del centrale di centrocampo e del terzino sinistro sono stato costretto ad andare a constratare il portatore di palla che aveva la strada spianata verso la porta, qual'ora mi fossi schiacciato sul loro ultimo uomo. Il calcetto non è il bialirdino. Non scorgere le gravi lacune tattiche difensive -su semplici triangolazioni si lasciava andare il proprio uomo con una tale disinvoltura- per farle ricadere sempre e solo sul centrale, significa avere pregiudizi sull'apporto che posso dare alla squadra. A questo punto se non c'è fiducia possono dirlo chiaramente e mi metto sul mercato. Sono disposto alla rescissione del contratto se non avverto fiducia. E' il mio primo e ultimo sfogo. E dire che proprio ieri ho pure scucito 18 euro per la divisa. Se qualcuno la vuole comprare a 15 euro è pregato di contattarmi".

Campi.Plebei ha detto...

ERRATA CORRIGE: le diagonali mancate erano tutte le terzino destro, un vero anarchico in fase difensiva. Chiedo scusa al Prof della fascia sinistra. In fede: SARRACIN

Anonimo ha detto...

Altrettanto dura la replica del mister X del Metalurg: "Sarracin andasse a pittare le unghie alle papere, invece di piagnucolare sui pregiudizi altrui...".

Ma quale diagonale?
Quale centrale di centrocampo?
Non facciamo i filosofi, i tecnici alla Ziliani, i cronisti sportivi. Eravamo in formazione rimaneggiata. Ma non si migliora se non si parte dai propri limiti.

Lello, diagonale o no, la tua fase di contrasto è stata un ritardante. Ti limiti a lanciarti a corpo morto sull'attaccante e rimanere passivo, magari di schiena, in un passo di tango figurato, che se t'aggirano sembri pietrificato. Non è sempre stato così. E' chiaro che ci sono concause. Mancava Dido e Paolo aveva un'altra interpretazione della funzione in campo. Ma un centrale di difesa sa che non si può marcare davanti un impostatore. Sa che non si può proprio tollerare la presenza di un impostatore, che va fatto sloggiare, con le buone o con le cattive. E non mi dire che lo lasciavi solo perché speravi nel raddoppio di Zenga o perché correvi sul poratore palla. Nelle due occasioni finali non hai fatto né l'uno, né l'altro. Sei rimasto a metà strada. E' di questo che ti si accusa, oltre che del paperone in comproprietà. Mi spiace, non è pregiudizio. Vorrei vincerle le partite, invece di perderle per soddisfare un pregiudizio.

Ad ogni buon conto, ripeto: tu e Alessio potete alternarvi. Non ci vedo nulla di assurdo.

Anonimo ha detto...

QUITA

Sono d'accordo col Sarracin. L'ho detto anche stamattina a Berli e Fra in sede di improvvisato quanto qualificato Processo del Lunedì. Da ex, sono bene cosa significhi essere lasciato sostanzialmente solo in difesa. L'Atletico Panzao è pronto a rilevare il cartellino del Sarra.

Anonimo ha detto...

Solo?

Con un modulo 4-1?

Ma dai.

Anonimo ha detto...

QUITA

Solo. In alcuni frangenti, naturalmente. Ribadisco, poi non mi intrometto più in un confronto tutto interno che non deve riguardarmi, la prestazione del Sarra, soprattutto in fase di impostazione, non mi è sembrata malvagia.

Anonimo ha detto...

Io non ho detto che la sua prova è stata malvagia.
E neppure che voglio circoscrivere attorno alla sua prestazione i motivi della sconfitta.
Sarebbe banalizzare.
Dico che è mancato clamorosamente nel momento più importante della gara. E a livello di pagella queste cose si pagano.
Ci sono portieri splendidi che con una papera regalano la partita agli avversari e prendono 3.

Quanto alla solitidine... non esiste proprio. Ci siamo fatti schiacciare, ma eravamo sempre in 4 dietro la linea del pallone. Quando il portatore vostro saltava l'uomo a centrocampo, 3.

Anonimo ha detto...

w sarracin

Anonimo ha detto...

w sarracin

Anonimo ha detto...

w sarracin

Anonimo ha detto...

QUITA

Grande Sarracin. Passa all'Atletico, ti si raddoppia l'ingaggio, ti regaliamo maglia-pantaloncini e calzettoni.

Campi.Plebei ha detto...

Gazzetta dello Sport: "Sarracin: solo uno sfogo. Ho sbagliato, i problemi vanno affrontati nello spogliatoio"


Foggia, 21 marzo 2008 - Pesante multa per il centrale del Metalurg per le dichiarazioni polemiche rilasciate alla stampa dopo la cocente sconfitta subita con il Panzao. "Accetto con serenità. E' stato solo uno sfogo, di questi problemi è giusto discuterne nello spogliatoio. La maglia del Metalurg è cucita sulla pelle. Nessuna sirena mi farà lasciare la mia squadra. Anzi so che la società sta procedendo ad un piano di rafforzamento. Avanti Metalurg!"

Anonimo ha detto...

QUITA

Grande Saccacin. Avanti Metalurg

PS Uè, la vostra divisa è davvero spettacolare. Sti scurz du Panzao.

Anonimo ha detto...

QUITA

SaRRacin, e non come sopra. Mò ci ho fatto caso.