venerdì 16 novembre 2007

Metalurg senza cuore e coraggio. Così non va.

QUADRANGOLARE LE 10 GIORNATE DI BRESCIA
Giovedì 15 novembre, H.22, Brescia
Seconda giornata
Speranzull F.c. – Metalurg 10-6

Formazioni

Speranzull F.c.: Ragno, Biagioni, Stramaglia, Quatrale, Leo, SavellaMetalurg: Caione, Torbi, Zenga, Tommy, Dido, Berli senior

Marcatori: Zenga (2), Berli senior (2), Dido, Quatrale (aut.)
Qualcuno mi fornisca i marcatori della Speranzull F.c.


Foggia – Una Speranzull rimaneggiata, lontana parente di quella che ha dominato il Titograd nella prima giornata del torneo, riesce comunque ad avere la meglio di un Metalurg spento ed a tratti irritante. La formazione di Savella e Quatrale ha il merito di salire in cattedra e prodursi nell’acuto vincente nel momento cruciale della partita e mettere tra se e gli stanchi e svogliati bulgari la distanza decisiva. Senza strafare, senza esagerare.

dall’inviato

Dinanzi ad un pubblico numeroso, fan affezionati del portiere Caione in divisa doriana, parte bene il Metalurg. Torbi prende in consegna Savella al centro, Zenga e Tommy restano bassi a smorzare ogni velleità offensiva di Biagioni, col risultato che la palla resta sempre a debita distanza ed ogni azione è costretta a transitare dai piedi di Leo, che fa una fatica immane a trovare spazi. I primi minuti di studio sono bulgari, che però stentano tremendamente nell’impostare contrattacchi. Poi la Speranzull passa, con un tiraccio dalla distanza che il Caione non trattiene. Il Metalurg ha la forza di reagire. Berli senior approfitta di un errore madornale del Ragno per scaraventare in rete il pallone del pari e, qualche minuto dopo, Quatrale – nel tentativo di anticipare gli attaccanti avversari – mette nella sua porta un traversone dalla destra. Il Metalurg è inaspettatamente avanti 2-1 nella tana della capolista. E sembra non risentirne. Serpeggia nervosismo nelle fila dei padroni di casa, mentre i bulgari vivono il loro momento migliore. Sembrano distesi, ma le squadre si allungano e la difesa diventa ballerina. Fatto sta che Berli senior ha sul destro la palla dell’1-3, ma solo dinanzi al Ragno in disperata uscita la calcia fuori. La Speranzull comincia a macinare gioco, ma non è irresistibile. Trova la rete del pareggio e poco prima della mezz’ora passano in vantaggio approfittando sistematicamente, nel più classico dei canovacci, di palloni persi in orizzontale a centrocampo. Sul 3-2 il Metalurg ha una reazione d’orgoglio. Berli senior ruba palla a Leo a centrocampo e si invola, Quatrale lo precede ma non si intende col Ragno in uscita e riesce ad anticipare entrambi e a realizzare il 3-3. Prima dell’intervallo, in concomitanza col momento migliore del Metalurg (Dido spara fuori da due passi), la Speranzull realizza il 4-3. E il quinto gol a venti secondi dall’inizio della ripresa. Adesso filano, i giocatori di Savella. Biagioni salta l’uomo con una velocità incredibile, si produce in rapide serpentine e serve palloni che Savella, unico terminale offensivo, gioca con Leo o prova a scaraventare in porta. È il momento migliore della Speranzull, il primo e unico. E il Metalurg, contravvenendo alla sua fama di squadra rocciosa e operaia, si sbriciola. Non c’è traccia d’orgoglio nel sei che naufraga sotto i passaggi ben calibrati e i tocchi di fino del centrocampo Speranzull. Zenga e Tommy sono lenti e tramortiti, Berli e Dido praticamente inservibili. La Speranzull dilaga, nelle trame prima che nel risultato. I nostri sono fermi come belle statuine, e appena possono si sbarazzano del pallone come fosse un ordigno sul punto di esplodere. Colpiscono un palo con Berli, su una rara azione offensiva occasionale. Ma subiscono altre due reti, che potano (sul 7-3) la Speranzull al massimo vantaggio. Il nervosismo si fa palese. Un tiraccio di Berli dalla sua porta diventa l’assist per un gol di Dido, poi realizza Zenga. Sembra crederci il Metalurg, ma è pura impressione. Il 7-5 dura poco, anche se ancora Berli ha sul destro la rete per dimezzare lo svantaggio, ma solo dinanzi al Ragno (che comincia a parare) si fa ipnotizzare. La Speranzull realizza ancora e spezza il fiato al Metalurg, che ha il demerito di non credere alla rimonta e di fallire diverse occasioni propizie (Zenga sfiora l’incrocio, Tommy tira lentamente, Berli spara a lato di sinistro), anche sul 9-5. I minuti finali sono di pura accademia. Ancora un gol per parte. Finisce tra gli applausi poco entusiasti dei tifosi di casa e la delusione montante dei bulgari, che devono rimpiangere un’occasione irripetibile e riflettere sulla scarsa volontà di lottare dimostrata. In vista di un derby che già vale una stagione.

Le pagelle

Caione: estroso e ancora febbricitante, salva su alcune incursioni, s’approccia incerto ai tiri dalla distanza. Cala nella ripresa, dove si produce in dribblig e lascia passare molto. 5
Torbi: cattivo a dovere su Savella, ma blando e demotivato nel produrre gioco. Il ruolo da centrale gli si addice per un po’. Poi anche il suo diretto antagonista – con due gol di testa – ha la meglio. 5+
Tommy: distratto e lento, ma costante nel discendere la fascia – dove troppe volte non è servito a dovere – e nel tentare di rintuzzare i portatori di palla. Gli serve maggiore cattiveria. 5,5
Zenga: tramortito dal rientro, si sbarazza del pallone con una sistematicità oltraggiosa, come terrorizzato. Serve ai giocatori avversari almeno quattro assist a centrocampo per altrettante azioni da gol. In fase d’impostazione è timoroso e prevedibile. Cresce nel finale, quando perde la posizione. 4,5 grazie ai due gol.
Dido: la maggior parte del tempo la passa inoperoso nel cerchio di centrocampo, in attesa di un passaggio che non giungerà. 5 per la presenza.
Berli senior: parte con opportunismo e costruisce due reti. Poi fallisce le due occasioni cruciali del match. Molto nervoso, poco concreto. 5-

Ragno: fallimentare fino al 50’ suonato. Poi azzecca un paio di uscite e prende coraggio. Nel finale è il protagonista dell’accademia. Ma merita 5,5 per i rischi inutili che ha fatto correre ai suoi.
Stramaglia: comincia in cabina di regia, con passaggi fuori mano e senza che la sensibilità del piede assecondi l’idea tattica. Poi si fa difensore centrale e si lascia sfuggire Berli in un paio di circostanze. Finisce attaccante, fallendo l’impossibile. Era necessario che tornasse in campo, però. 5 sulla fiducia del futuro.
Biagioni: veloce, rapido nello stretto, difficile da marcare. Quando gioca dietro e imposta carica troppo servizi e passaggi. Ma in fase offensiva è un jolly. 7-
Leo: tutti i palloni passano da lui e lui e sbaglia pochissimi. All’inizio fatica a trovare spazi, poi il Metalurg e i suoi lo aiutano. Prova troppo spesso il tiro da fuori, ma è fondamentale. Una vita da mediano. 7
Quatrale: corre, suda, smista palloni. Non smetteremo mai di aver bisogno di questi oscuri faticatori del campo. 6+Savella: parte frenato, ben ostacolato dal Torbi. Poi gli prende le distanze. E alla fine arriva in scioltezza, concedendosi giocate di fino e due gol di testa (pregevole il secondo). 6,5
Savella: parte frenato, ben ostacolato dal Torbi. Poi gli prende le distanze. E alla fine arriva in scioltezza, concedendosi giocate di fino e due gol di testa (pregevole il secondo). 6,5

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Nulla da dire. Lettura della partita quasi perfetta.
Pagelle perfette.

STRAmy

Anonimo ha detto...

Forse mi sembra esagerato il 4.5 a Zenga

STRAmy

Anonimo ha detto...

Sapevo che avresti condiviso. In fondo... siamo gente di campo.

Zenga merita il 4,5 per l'approccio alla partita, più che per 4 assist agli attaccanti avversari. Doveva mantenere posizione, difendere e far circolare palla all'indietro. Invece ogni volta che toccava un pallone entrava in ansia dinanzi al pressing appena accennato. E faceva quello che nel rugby è punito col disonore: si sbarazzava dell'ordigno.

Mi irrita - anche scompostamente - questo pensiero: che ieri avremmo potuto vincere. Se avessimo fatto un break, se avessimo messo tre gol tra noi e voi, vi sareste massacrati a vicenda. Purtroppo è mancato il carattere, la voglia di lottare fino all'ultimo, di non perdere.

E' prevalsa la "voglia di divertirsi", che sfuma quando uno in campo grida e lascia il posto alle belle statuine. Peccato.

Berli sr