mercoledì 7 novembre 2007

Lettera aperta

Carissimi compagni,
amici di 1000 partite, di 1000 battaglie su campi polverosi, di mille scontri, di 1000 diverbi, di 1000 falli ma sempre nel rispetto reciproco e nella massima sportività. E' a Voi che mi rivolgo con queste due righe, non a quell'infame del Berli sr. Questo vuole essere un semplice saluto, un abbraccio affettuoso, un pò come fece Fabio Pecchia lo scorso giugno, un pò come fece Giovanni Tedesco in quel di Perugia qualche anno prima, un pò come tutti noi ci immaginiamo abbia fatto Roby Baggio con tutta l'Italia calcistica. Quell'Italia che ama ancora il calcio per quel suo romanticismo che molti personaggi ci stanno fottutamente facendo dimenticare. Non avrei mai immaginato di ritrovarmi qui, a salutarVi per diventare un Vs. avversario. Il Berli, "Capacchione" per i suoi amici di vecchia data mi ha detto NO! Un secco NO. Senza possibilità di ribattuta. Un NO nel mio momento più grigio, quando a parametro zero qualunque società avrebbe subito fiutato l'affare. Un NO ad una convocazione! Io non volevo il posto da titolare, ma un posticino in panca, quella panca che non ho mai conosciuto nei miei quasi 20 anni di carriera calcistica. Ma in tribuna non riuscivo più a stare, e questo era l'unico modo per riconquistarmi quella zolla di terreno avanti la difesa che mi ha dato tante soddisfazioni!
La Speranzull non ha perso tempo. Sono con loro. Ma col cuore sarò sempre con Voi, ad emozionarmi come un bambino sotto la curva dei ns. fedelissimi tifosi, ad emozionarmi per un tacchetto, per un salvataggio in extremis....

Berli è camaleontico. Lui ed il calcio moderno una sola cosa.
Saremo avversari, giocherò su tutti i palloni come ho sempre fatto, ma solo per amore di questo sport che quotidianamente mi riempie di gioia. Nulla contro di Voi.
Ma permettetemi di dover dimostrare a qualcuno che non si doveva permettere di propormi di stare fra i pali.....

Col cuore infranto e pronto a tornare, Stramy

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Non lasciatevi ammaliare, non lasciatevi sedurre, non lasciatevi tentare. Costui è un impostore. Tanto più furtivo in quanto s'insinua con l'arma del sentimentalismo nelle vostre rudi carcasse di calciatori.
Che nessun cuore si commuova della sorte di questo lestofante!
Giacché (e questa è la mia verità) nelle buie notti della dissipazione e del dubbio, in quei lunghi pomeriggi prepartita in cui chiami anche gli amici delle elementari sperando di rimpiazzare uno che ti ha dato buca poche ore prima, nella più profonda disperazione degli sguardi smarriti, quando hai bisogno di una mano fraterna che ti strappi alle sabbie mobili... Ebbene, in quei momenti, Stramy rifiutò. Per ben due volte.
Anzi, disdegnò, con quel suo fare piemontese, la nostra sincera offerta. La nostra richiesta d'aiuto. Ci lasciò soli, con Corrado in porta. Con un "No", senza aggiungere spiegazioni, senza mostrare rimorso né rimpianto, senza un briciolo di quella sofferenza con cui vorrebbe abbalirci stasera.
Io, Berli senior, mi alzo in piedi e - rigettando le parole cortesi dell'uomo delle Alpi - gli lancio in faccia il guanto della sfida.
E grido: "Chiunque abbia rifiutato una volta il Partizan, non lo merita!".

Berli senior

Campi.Plebei ha detto...

Sono con Berly. Mister sciarpetta (com'è noto dalle parti di via Angiolillo) ha atteso le luci della ribalta, le telecamere di TRE (che si è aggiudicata i diritti in esclusiva del torneo), ha atteso le curve piene e le ragazzine fuori da Brescia a chiedere autografi, per ricordarsi delle gloriose casacche del Partizan oggi Metalurg. E' un opportunista, è peggio di un salgado. Un No al Partizan e un No per sempre. Per noi la questione nemmeno si pone. Non un passo indietro! Avanti Metalurg!

l'anziano Sarracìn

Anonimo ha detto...

Dovrei essere un signore e non cadere nelle Vs. provocazioni. Ma, non sono un signore.
Forse il Berli dimentica quale sia stata la mia Caporetto. Forse il Berli non ricorda dove sono stato ferito. Forse il Berli non ricorda contro quale avversario io sia stato ferito. Lo aiuterò io. A San Luigi, quel campetto in via San Severo, lo ricordi? Proprio contro la Speranzull FC, in un contrasto di gioco contro Lorenzo, per evitare che tirasse in porta dalla 3/4. Non ho tolto il piede. Ho contrastato, rimanendo fregato dal campo. Il lunedì seguente ero a Villa San Francesco, in artroscopia, ginocchio aperto, rimozione dei menischi.
Sapete che casacca indossavo? Inutile dirlo vero?
Ma tanto Berli non ricorda...

Sarracìn, sono un uomo di battaglia. Gioco per la maglia e per il pubblico, e per un'unica "sciarpetta". Opportunista? No! Solo innamorato del calcio e della mia ex squadra.
Questo è il calcio. Come si dice...mi emozionerò, ma quando l'arbitro fischierà sarà una partita come le altre.

Stramy, un ex svincolato.

Anonimo ha detto...

Massimo rispetto per il passato.
Ma zero sentimentalismi.

Stramy, l'hai fatto per la grana!

Ultras Metalurg

Anonimo ha detto...

....UNO DI NOI
STRAMY UNO DI NOI.......

ULTRAS SPERANZULL FC

Campi.Plebei ha detto...

io condivido a pieno le parole di Stramy... quell'uomo ha chiesto un posto da panchinaro e non un posto da titolare per l'occasione!

Peccato che hai gia firmato con la speranzull...
noi ti avremmo offerto subito un contratto e un posto da titolare perla sfida contro il metallurg...

Il Titograd è con te!!

Juan

Campi.Plebei ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Campi.Plebei ha detto...

Cinismo è Liberta, abbasso il romanticismo!

e per dirla tutta: quando si rompeva il ginocchio di Stramy, Berly aveva ancora il caschetto. Non rimettere troppo indietro le lancette dell'orologio per mero opportunismo... non s'impressiona nessuno, siamo senza cuore.

Sarà un piacere vederti di fronte in campi, il 15...

sarracìn

p.s. Juan, non infangare il nome della tua squadra. Tito non si sarebbe mai schierato con certi tardo-romantici...

Anonimo ha detto...

Juan, amico ed ora valido e corretto avversario. Le tue parole mi commuovono.
Nel derby solo Forza TITOGRAD.

Sarracìn quel menisco l'ho rotto il 6 luglio 2006. Con la maglia del Partizan. Sudata.

Stramy