martedì 21 ottobre 2008

Dinamo: sconfitta e cattivi pensieri

Amichevole, Lunedì 20 ottobre, Brescia, ore 21:00

Dinamo Pagano 38 – Topone’s friends 2-5 (0-1)

Formazione: Topone, Stramy, Zenga, Torbi, Dido, Berli sr
Marcatori: Stramy, Berli sr

La Dinamo in campo per rodare schemi e sciogliere i muscoli in vista del derby, incappa in una sconfitta da incubo, che – come un fulmine medioevale – scava nel fondo delle paure mai risolte, dei timori che si credevano superati. Squadra incapace di alzare il baricentro e di uscire dall’assedio; squadra costretta a ricorrere ai lanci lunghi, come e peggio di qualche stagione fa; squadra che sa difendersi e limitare i danni, e questo è un bene, ma anche incapace – per esempio – di far comprendere alle ali a cosa servono le fasce. A parziale giustificazione del monologo della Topone’s, c’è senz’altro la scarsa tensione psicologica, l’attenzione rivolta al derby di giovedì. Ma in campo s’è visto un sei lontano parente alla formazione che ha battuto l’Atletico. E solo nell’arte – pur nobile – del difendersi ad oltranza. Così è andata: una coppia in retrovia determinata e buona nell’impostazione, il funambolo Cocco nel cerchio di centrocampo, un attaccante dai piedi educati. Tanto è bastato ai nostri per svestirsi subito di ogni velleità di fare la partita. Dido schiacciato sulla linea difensiva, un po’ per sopraggiunta vocazione, un po’ per diletto del ruolo, ha annullato la forza motrice del centrocampo, regalandolo – di fatto – alle avanzate in tre o al fraseggio continuato ed efficace dei portatori palla avversari. Sulle fasce è regnata l’anarchia più totale e non basta una critica, a pochi giorni da una delle gare più sentite dell’anno, per venirne a capo. È un problema atavico: si riflette poco, si corre senza coscienza del ruolo, non si aggrediscono gli spazi quando si dovrebbe e, al contrario, si compiono traversate inutili quando non servono. Stramy ha provato, con encomiabile abnegazione, a mettere un po’ d’ordine. Due ottimi lanci ad assecondare il movimento di Berli, poi la disperazione di non riuscire a trovare soluzioni per uscire dalla crisi, mentre le offensive avversarie (e gli avversari) giungevano a folate. Berli, lì davanti, contrastato anche fisicamente, era un pezzo d’inutile artiglieria. Insomma, è bastato un avversario sopra la media per mandare in tilt squadra ed ambiente. Abbiamo tre giorni per recuperare forma e fame. Per la cronaca: la partita, a senso unico dal primo minuto, ha vissuto di occasioni fallite e per 30’ è rimasta inchiodata sullo 0-0. Più per merito di Topone – anche stavolta tre interventi da video-riprendere – e per difetto di mira degli avanti, che per altro. Poi la clamorosa traversa di Stramy, a portiere scavalcato, che poteva dare corpo alla beffa. L’1-0 di Cocco, su strafalcione Torbi-Stramy, ha aperto le danze. La Dinamo, che fino a quel momento aveva giocato solo per non prenderle, si stordisce. Pareggia su ingenuità del portiere, che causa una punizione dal limite che Stramy infila sotto il sette. Poi passa di nuovo sotto e pareggia nuovamente, con il solito schema (“L’unico schema”, come appuntava qualche maligno giornalista in tribuna stampa): lancio lungo e radente di Topone per Berli e botta sotto la traversa. 2-2 immeritato, ma non conta nel calcio. Ce lo saremmo tenuti, se ne avessimo avuto la forza. Invece un paio di passaggi suicidi – in orizzontale – di Stramy in impostazione e il venir meno di Zenga in funzione difensiva sulla destra, hanno plasmato il risultato finale: un 5-2 che deve suonare da campanello d’allarme, ma non può e non deve gettare nel panico una squadra che – anche alla luce delle altre pretendenti – può puntare con decisione a quel quarto posto che porta ai play-off. Che porta a febbraio.

Per scelta redazionale, non si producono pagelle.

2 commenti:

Peppe 81 ha detto...

In un'intervista a "RadioMeStesso", Topone si dice soddisfatto della propria prova e di quella della squara in fase difensiva, soprattutto per la capacità di soffrire e sacrificarsi. Lo stesso Topone, negli spogliatoi prima della partita, aveva messo in allarme i suoi:"ragà, questi sono forti!". E si è visto. Una curiosità, se la gara fosse durata 60 minuti con intervallo tra primo e secondo tempo sarebbe probabilmente finita 2-2, visto che i tre ultimi gol della Selezione Ospite sono arrivati alla fine con la Dinamo già esausta e con la testa sotto la doccia.

Peppe 81 ha detto...

La formazione ospite ha giocato con questi elementi:
Tonino morese (portiere), Severo, Di Foggia, Cocco, Strollo, Galano.
In panchina, indisponibile causa infortunio e quindi reinventatosi supporter, Guiducc'