martedì 14 ottobre 2008

Dinamo cinica, la sfida è lanciata


Terzo Torneo Autogestito “Campi Plebei” – Memorial Franco Scoglio
1° giornata, Lunedì 13 ottobre, Brescia, ore 22:00

Dinamo Pagano – Atletico Panzao 3-0 (0-0)

Formazione: Topone, Simonelli, Torbi, Dido, Stramy, Berli sr. In panchina: Zenga
Marcatori: Dido (2), Berli sr.

Cronaca

Le aspettative che pesavano sulle spalle della Dinamo sono state soddisfatte. Esordio coi tre punti, a coronamento di una partita tatticamente perfetta, cinica, dove la squadra ha dimostrato di saper difendere, stringere i denti, lottare e ripartire; zero gol all’incasso e ottima tenuta, punti in cascina e un segnale lanciato al torneo. La Dinamo c’è. Si parte con lo schieramento-tipo, con Simonelli centrale e Stramy più offensivo. L’Atletico risponde con un sestetto inedito, con Quita in cabina di regia e – finalmente! – un portiere di ruolo. I primi 10’ sono di studio. L’Atletico porta palla, la fa girare in attesa del varco. La difesa della Dinamo si registra, con Dido in supporto. Il Panzao prova da fuori, ma la mira è imprecisa. Nel primo affondo serio della Dinamo, invece, Stramy fallisce la rete del vantaggio, solo davanti al portiere. L’episodio si ripete qualche minuto dopo. Quando Zenga prende il posto di Torbi, ogni velleità di ripartire scompare. La Dinamo difende, dalla cintola in giù. Gli avversari, poco alla volta, si dimostrano in palla. Trovano spazi, ma solo in orizzontale. Non verticalizzano, se non con palloni sparacchiati nel mezzo. La Dinamo si difende in quattro. Rifiata, soffre. Il Panzao, dalla distanza, prende confidenza con la mira. Centra una traversa, poi una seconda con decisiva deviazione di Topone. Torbi prende il posto di Stramy. La squadra resiste fino alla fine del tempo, senza grilli per la testa. Nella ripresa cambia qualcosa: Simonelli va in supporto a Berli, che avrà toccato dieci palloni giocandone un paio nella prima mezz’ora. Stramy si sistema nella sala dei bottoni. Un lancio, al 1’, per poco non pesca Berli. Simonelli si destreggia a centrocampo e serve lungo il compagno a destra. Poi prova a fare tutto da solo, ma senza risultati. Sembra una Dinamo più offensiva, invece – col passare dei minuti – è di nuovo l’Atletico a fraseggiare, occupando stabilmente le zolle del centrocampo. Al 10’ della ripresa, la svolta. Topone, palla in mano, fa ripartire il gioco. Lancia Berli. La traiettoria è spiovente, inganna il marcatore diretto, che va a vuoto facendosi scavalcare. Berli lascia alla palla il tempo di rimbalzare una sola volta a terra, poi la colpisce al volo. Il portiere non può farci niente. È l’1-0, un gol di rapina, a coronamento di un contropiede fulmineo innescato direttamente dai pali. La partita cambia, gli spazi si aprono. Il Panzao reagisce, ma non trova varchi. Dido, a conclusione di una bella azione corale, scaglia un bolide che il portiere non trattiene. Berli è sulla scia, deve solo toccarla in rete. Ma liscia, clamorosamente. Fortunatamente si resta sull’1-0 ancora per poco. Ed è proprio Dido, con una botta da fuori, a spegnere le velleità dell’Atletico. Che riparte come nel primo tempo, ma con le energie stemperate. Coglie un’altra traversa, la squadra di Quita. Ma è poca roba. Esce Berli. Falliscono Simonelli e Zenga. Nel 1’ dei 5 minuti di recupero, realizza Dido, di destro. La Dinamo c’è.

Pagelle

Topone: un paio di interventi rimarchevoli, superlavoro dalla distanza, attenzione continua nelle uscite. Unica pecca: usa poco i piedi e la sua capacità di fare da valore aggiunto all’impostazione. 6,5
Stramy: comincia sacrificandosi in un ruolo inedito per non pestare i piedi a Simonelli, si trova sui piedi almeno tre palle del vantaggio, detta trame preziose, ma il meglio di sé lo offre da centrale di difesa. 6+
Torbi: difende con accanimento, conquista palloni e li gestisce con calma e senza fretta. Non lascia mai sguarnita la propria zona di competenza. 6,5
Zenga: buon apporto difensivo e qualche intuizione sulla fascia, va benissimo così. 6+
Simonelli: al centro della difesa è, nei contrasti, tutto quello che non è Stramy; nell’impostazione, però, gli manca il tocco del coziano. Rude, efficace 9 volte su 10 nell’anticipo e nello sradicare palla, distrugge il gioco avversario con costanza. In avanti tende ad allontanarsi dai ripiegamenti. Andrebbe utilizzato in pressing sul portatore, in alcuni momenti. 6
Dido: corre tra le linee come una staffetta della Seconda guerra mondiale, si sacrifica in un ruolo di supporto, di complemento. Bada al sodo. Prova qualche sortita dalla distanza, ma viene fuori nella ripresa, quando può tornare a bazzicare zolle più familiari. 7
Berli: nel primo tempo è solo e si limita a seguire le operazioni di impostazione del Panzao, nella speranza di uno svenimento del portatore. Nella ripresa converte in moneta sonante l’unica palla che passa dalle sue parti. Poi vanifica tutto, disintegrandosi al momento di ribadire in rete la palla del raddoppio. 6

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