venerdì 19 dicembre 2008

La Dinamo a pezzi


Terzo Torneo Autogestito “Campi Plebei” – Memorial Franco Scoglio
Nona giornata – Lunedì 18 dicembre – Brescia – h.21

Dinamo Pagano - Titograd Fc 1-6 (0-0)

Formazione: Topone, Stramy, Simonelli, Torbi, Dido, Berli
In panchina: Zenga
Marcatore: Stramy

Cronaca

Il derby consegna al torneo una Dinamo definitivamente a pezzi, senza idee e senza carattere. E lancia il Titograd, squadra che non riesce mai ad esaltare, che a guardarla ci si domanda: perché a loro si e a noi no? Diverso il tasso tecnico, senz’altro: Jordan su tutti, a far muovere i suoi, ma anche Sandro, Roberto. Senza contare l’egocentrico Cocco. Da par suo, la Dinamo risponde col solito sette. Che poi è l’intero organico. Mancanza di turnover, assenza di rosa. L’esatto opposto del Panzao, che in sette giornate si è trasformato da bruco a farfalla. Invece la Dinamo schiera i soliti, senza neppure quello Strollo promesso e mai giunto. E con un Topone, più incosciente che eroico, in campo con la febbre a 37 e mezzo. Juan, per lo stesso motivo, dall’altra parte, rinuncia.Il primo tempo è il solito primo tempo Dinamo. Tanta accortezza, tanta difesa. All’andata andò esattamente così. E qualche occasione: Simonelli non riesce a spingerla dentro, Berli supera in velocità Sandro ma perde troppo tempo a guardare la porta e liscia, Stramy ci prova dalla distanza e Donato vola sotto la traversa. Lo zero a zero del 30’ è la logica conseguenza di un approccio cauto, importante e determinato. Simonelli non si muove dalla destra, difende, copre. E riparte. A sinistra Torbi vola basso. Nella ripresa, cambia tutto. Al 1’ segna Cocco, lasciato libero a destra, nell’area piccola. Com’era successo all’andata. Dopo poco, il solito Cocco fallisce a tu per tu col portiere, dopo aver rubato palla a centrocampo; e raddoppia Roberto, su angolo. La squadra si disunisce, si dimostra persa, abbattuta. Si allunga, si sfilaccia, ma senza un progetto offensivo. Simonelli si perde, Torbi avanza senza costrutto, Stramy ci prova con i lunghi lanci rasoterra che, una volta intercettati, fanno partire il contropiede titino. Il 3-0 è la logica di questo atteggiamento. Rientra Berli, che prova a scuotere l’ambiente. La Dinamo costruisce un paio di belle azioni, il gol di Stramy e ci crede (poco): occasioni per Simonelli e Torbi. Poi c’è spazio solo per l’umiliazione.

Berli: lo sfogo

“Le partite durano sessanta minuti più recupero. Non è accettabile vedere i ragazzi mollare al secondo gol subito, come se mentalmente fossimo scesi in campo per tenere lo 0-0. Ce la potevamo giocare, serviva ordine dietro e pazienza. Invece, alla prima rete subita, ci siamo distesi inutilmente, senza crederci. Non vorrei dire una cattiveria, ma è già successo. Se analizziamo le partite e il succedersi dei cambi del mister, io finisco sempre in panchina tra il primo e il secondo tempo. E aldilà di come sto giocando, prendiamo sempre un break: da 2-0 a 2-2 col Panzao, da 0-0 a 3-0 con il Titograd. Credo non sia un caso, credo sia dovuto a qualcosa di specifico. Perché io faccio pressione centralmente, anche un blando pressing solitario, ed impedisco ai difensori di giungere, palla al piede, nel cerchio di centrocampo per impostare. Questa presenza, di fisico più che altro, complica le offensive avversarie. Maurizio, per caratteristiche, non fa lo stesso. Ecco perché sono dell’idea che non deve mai diventare la punta centrale. Deve rimanere a destra, per tutta la partita. Perché è lì che da il meglio, in fase di copertura e di ripartenza. Possibilmente con l’attenzione dei primi minuti. Anche le sue discese, da destra, devono avere continuità. Ergo: l’accoppiata Torbi-Zenga sulle fasce con Simonelli punta mi sembra una forzatura figlia di un turnover pessimo. È una questione tattica, anche se ci sarebbe da discutere dell’approccio. Perché, ribadisco, la partita l’abbiamo persa mentalmente”.

Pagelle

Topone: sfida la febbre con sovrumana incoscienza. Nel primo tempo, la squadra lo aiuta a non subire troppo. Nella ripresa, lo lascia solo contro gli avanti slavi. Una bella parata su Cocco. 5,5
Stramy: buona partita, la sua. Segue l’umore della gara. Parte disciplinato, crolla nel parziale di 0-3, si riprende per un po’, s’arrende. Segna. 6-
Simonelli: è la prima soluzione sulle ripartenze di Topone. E così dev’essere. Maurizio contrasta, riparte rapido, anche se un po’ egoista. Come prima punta viene servito spesso, ma come Berli lunedì scorso, sbaglia agganci e conclusioni. Meglio sulla fascia. 5
Torbi: nella fase cruciale del match non segue i ritmi imposti da Stramy, ma s’invola troppo spesso, alzando il baricentro della squadra e liberando spazi al contropiede avversario. 5
Zenga: finché regge la concentrazione, difende, contrasta e fa ripartire; poi s’allenta, s’innervosisce, e a volte lo si vede da solo al limite dell’area che dà indicazioni ai compagni su come marcare quelli che dovrebbe marcare lui. Troppo alto, come Torbi. 5+
Dido: evanescente, impalpabile. Serviva un cursore di centrocampo, uno che si sudasse la mediana, ed invece Antonio resta troppo solo. Pecca evidente: contrasti fiacchi e blocchi improvvisi a palla persa. 5
Berli: il tocco di palla non è dalla sua neppure stavolta, ma s’impegna e ci crede finché può. Buona la fase da suggeritore nella ripresa. 5


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