venerdì 25 gennaio 2008

Titograd come Prodi: abbattuto!

Terza giornata Secondo quadrangolare “Le dieci giornate di Brescia”
Giovedì 24 gennaio 2008 – ore 22


Us Nuovo Metalurg – Titograd 3-0

Formazioni

Us Nuovo Metalurg: Tardio, Quita, Zenga, Torbi, Dido, Berli senior
Titograd: Conte, Kazakistan, Giuseppe, Sandro, Giancarlo, Nicky Bad

Marcatori: Zenga, Torbi, Berli senior

Note: causa indisponibilità del campetto centrale (e ritardo nell’inizio dell’altro match quadrangolare), la partita inizialmente prevista per le 22:00 è cominciata alle 22:45. Durata: 70 minuti.

Cronaca

Un Nuovo Metalurg quadrato e cinico regola la pratica derby senza mostrare fatica. Con Quita centrale e licenza d’impostare, Zenga in copertura a destra e Torbi libero di svariare a sinistra, il team bulgaro affronta la partita con sagacia e senza frenesie, dimostrando di trovarsi bene nel ruolo della grande e di non soffrire il panico dell’alta classifica. Impressiona la sicurezza difensiva, dove si riesce a far girare palla con scioltezza (tranne un paio di azzardi di Zenga) e si erge una diga che impedisce, anche con raddoppi rapidi, agli avanti avversari di girarsi e trovarsi di faccia alla porta.
La prima fase è bulgara. L’asse Quita-Zenga-Berli senior sulla destra non è proficua. Chiude bene il kazako. Allora si prova per vie centrali. Ancora Quita a far girare palla, preferendo lo scambio stretto in luogo del lancio. Col risultato che Dido diventa perno della squadra e Berli risulta ininfluente, troppo solo a cercare di bucare gli spazi (al Titograd dietro manca Juan) e far salire la squadra. Ma gli inserimenti di Torbi, dall’altra parte, fanno male e lasciano alternative a chi imposta. Al 5’ un pallonetto di Berli per poco non batte Conte. Poi è ancora Berli a tentare di liberarsi al tiro (una palla buona sul sinistro, che non è il suo piede) ed a colpire un palo, di testa, su uscita disperata dell’estremo avversario. Il Metalurg prende campo, tiene il pallino. I primi 20’ del Titograd sono sconfortanti. Giancarlo non punge, non dialoga, né tanto meno sfonda sulla fascia di Torbi. Sandro è evanescente. Il kazako si propone senza fortuna. Nicky è un fantasma inoperoso. Si tira solo da fuori, senza mai impensierire l’attento Tardio. Poi il risultato si sblocca. Berli senior, che funziona meglio quando può partire da dietro, fraseggia con Dido sulla destra, e spalle alla porta serve l’accorrente Zenga, che calcia di prima intenzione. La palla colpisce il palo, Conte e – finalmente – entra. L’uno a zero non cambia gli equilibri. Il Titograd non spinge con intensità e il Metalurg ha partita facile nell’impostare trame, anche se con una certa laboriosità. Il solo Giuseppe rimane a presidiare la metà campo slava. Ma il poco servito Berli non giunge mai all’uno contro uno, relegandosi al ruolo di “pulitore” di palloni moribondi all’estrema destra. Su uno di questi, un lungolinea di Zenga che Giuseppe battezza fuori, vede Torbi a centro area e lo serve. Il prof insacca con un piattone all’angoletto. Il due a zero scuote il Titograd, mentre il Metalurg mette i remi in barca, pago del doppio vantaggio. Cominciano a fioccare occasioni. Dalla distanza ci provano tutti, ma a Giancarlo fa difetto la mira, mentre Giuseppe, Nicky e Sandro incocciano in una buona gara di Tardio. Ci prova spesso anche il kazako, che sente il derby e vuole il gol. Ma la difesa del Metalurg è una fortezza e si chiude a riccio su ogni avversario. Nicky non riuscirà, in tutta la gara, a girarsi una sola volta. Qualche leggerezza sulla destra, ma Tardio sale in cattedra. E sul rovesciamento di fronte il Metalurg fa male. Dido ruba palla a Giuseppe nel cerchio di centrocampo e si invola, e solo dinanzi a Conte si lascia ipnotizzare. Sulla corta respinta si avventa Zenga, che ha seguito la cavalcata. Avrebbe il tempo di temporeggiare, ma scarica al volo. E la palla finisce alta sulla trasversale. Poco male. La difesa regge l’urto, il massimo sforzo profuso dai “zincari”. Tardio compie un paio di interventi miracolosi. E il Titograd sbaglia troppo. Nicky cerca di saltare il portiere, ma è contratto. E su azione manovrata Quita-Zenga, l’arabo azzecca il traversone sul quale Berli è rapido ad anticipare il suo diretto controllore e a realizzare la terza rete. La partita è virtualmente chiusa, anche se ci sarebbe ancora il tempo di recuperare. Il Titograd si riversa in avanti, ma rischia tanto. Ci provano tutti, gli slavi. Ma quando non sono i difensori, è Tardio ad impedire la gioia del gol. Il kazako scalcia, il fratello rischia di finire per le terre. Allora decide di prendere il posto di un’evanescente Nicky, in avanti. La mossa non serve. Anzi, su un contropiede in due tocchi è Berli ad avere la palla del 4-0, ma a portiere battuto calcia su Nicky, che si immola sulla linea di porta. Sulla respinta, Dido colpisce al volto Conte in disperata uscita. Finisce qui, con un Metalurg altamente competitivo che si appresta ad affrontare la Speranzull nel primo di tre scontri-verità.

Pagelle

Tardio: inoperoso per 20’, poi protagonista della festa. Un solo errore veniale. 7
Quita: imposta con sicurezza, difende con accanimento, tallona il portatore di palla, riduce al minimo gli sbagli. Deve migliorare nei recuperi, ma ci siamo. 6,5
Zenga: impegno e volontà, ma ancora strascichi di quella paura da palla al piede. Frettoloso e prevedibile in alcune circostanze, qualche pallone regalato di troppo. Ma un gol e un assist gli valgono la piena sufficienza. 6+
Torbi: macina i soliti chilometri sulla fascia e argina Giancarlo. In fase offensiva potrebbe proporsi maggiormente ed andare al tiro più spesso. 6+
Dido: quasi tutto transita da lui, che decide di combattere a centrocampo. Dialoga quasi esclusivamente con Torbi e allunga poco. Ma c’è. 6+
Berli senior: troppo isolato ed ininfluente, meglio quando torna a dare manforte e riparte palla al piede. Un gol e due assist. 6

Conte: parte bene, con due parate. È sfortunato nell’occasione del primo gol, ma incolpevole nelle altre. Torna a parare con efficacia nel finale. 6,5
Giuseppe: a parte qualche vuoto di troppo, è il solito Giuseppe: tecnico, attento, pronto ad impostare e ad andare al tiro. Nella marcatura è fuori ruolo. Peccato che Berli non ne abbia approfittato. 6,5
Kazako: partenza spint, quattro volte al tiro in 5’. Poi va scemando, anche se contrae bene sulla fascia difensiva. In attacco non sposta il baricentro. 5,5
Sandro: in ombra, dialoga poco con Giancarlo e prova spesso il tiro. 5
Giancarlo: spinge con foga ma senza attenzione, serve pochi palloni, cerca pochi fraseggi stretti. Poi si incaponisce e va spesso al tiro forzato. 5Nicky Bad: sempre di spalle alla porta, tallonato a dovere, non riesce a girarsi. Fallisce un gol fatto e comincia a sbagliare anche le cose più elementari. La cosa migliore gli riesce da portiere aggiunto. Fantasma. 4,5

4 commenti:

Anonimo ha detto...

vergogna titograd!!!!

Anonimo ha detto...

forza metalurg...avanti fino alla vittoria finale!

Campi.Plebei ha detto...

Kazakhistan ai microfoni di Sky Sport1:

"Purtroppo abbiamo perso il derby e siamo ultimi in classifica...peccato perchè comunque la squadra non ha giocato male, anzi...Abbiamo avuto tante occasioni, ma il metalurg si è difeso benissimo e ci ha permesso solo tiri dalla media e lunga distanza e solo poche volte conclusioni comode a tu per tu col portiere. Complimenti ai Bulgari. Sono migliorati molto rispetto l'ultimo torneo".

Sulla sua gara:

"Sostanzialmente soddisfatto...sentivo il derby e ho cercato a tutti i costi il gol che in qualche modo avrebbe riaperto la gara...purtroppo la marcatura non è arrivata, ma, ripeto, una prova tutto sommato sufficiente".

Sul torneo...chi lo vincerà

"Rispetto all' ultimo torneo, questo, è molto più bello ed equilibrato...quattro ottime squadre che si contenderanno il primato fino all'ultima gara. Il Titograd secondo me si riprenderà ed è esagerato parlare di una squadra in crisi..."

Redazione ha detto...

"Il Metalurg punta alla vittoria del torneo, ma c'è ancora qualcosa che non va: il portiere". El Quita, ai microfoni di Teledauna, attacca a testa bassa el Tardi, suo compagno di squadra. "Innervosisce il gruppo. Arriva in campo svogliato. Ci deconcentra. Guarda troppo le telecamere e il suo orologio. Avast!". Dichiarazioni che evidenziano una spaccatura nello spogliatoio e perdite d'acqua dalle pareti. Il fatto è grave. Non c'è dubbio. Ma la squadra sembra non risentirne. Macina gioco e risultati. Venerdì, l'atteso faccia a faccia tra el Quita e el Tardi. Ma può darsi continuino a ignorarsi e a ignorare le più elementari regole del calcetto-spettacolo. Il resto della squadra guarda sbigottito allo scontro tra i due.