sabato 14 marzo 2009

Dinamo: ombre e luci alla prima

IV Torneo Autogestito “Campi Plebei” – Memorial Vincenzo "Spagna" Spagnolo
Prima giornata (recupero) - Venerdì 14 marzo – Brescia – h.22

Dinamo Pagano-Phone Center Mezzanone 3-3 (2-3)

Formazione: Barrassi, Stramy, Berli Jr, Quita, Dido, Berli Sr
Marcatori: Dido, Berli Jr, Stramy

Cronaca

Un pari come viatico, in attesa che arrivi il gioco. E che si possa schierare l’intera rosa, la Dinamo così com’era stata pensata un mese fa. Ancora un forfait, ancora Simonelli, ancora poche ore prima del match. Riposo precauzionale. Stramy va centrale, Berli Jr. e Quita rispettivamente a sinistra e a destra. Il Phone Center è squadra atletica, ostica, rognosa. I primissimi minuti sono di studio, ma si intuisce subito che qualcosa non va. Tra Dido e Stramy c’è un corridoio non presidiato, che gli avversari utilizzano come testa di ponte per entrare in area con rapidi tocchi. Berli Jr. si perde diverse volte il suo controllato. L’1-0 è il frutto di una lieve supremazia territoriale. Arriva dopo 5’ con una botta dal vertice che Barrassi para, prima d’essere beffato dal rimbalzo. La reazione è confortante. La Dinamo prende metri, soppianta il centrocampo avversario. Il pari è questione di pochi minuti. Lo realizza Dido, di destro all’angolino, su imbeccata di Berli. Poi è lo stesso Berli ad avere sul destro la palla del sorpasso, ma colpisce piano. La Dinamo si spegne. E vive i suoi dieci minuti d’inferno. Le vie centrali scottano, i due attaccanti del Mezzanone tengono palla, temporeggiano e permettono l’inserimento dei compagni, alzando la squadra. I biancoazzurri indietreggiano, chiudendosi. In pochi attimi, due azioni fotocopia – fuga sulla fascia e cross basso – portano il Phone Center sul 3-1. Sembra di vivere un dramma già vissuto. Sale il nervosismo. Invece il Phone si eclissa. E poco a poco, dopo diverse palle buttate nel vuoto, cominciano a crescere i nostri. Stramy inverte Quita e Berli Jr. Poi si sposta in avanti, e piazza Dido a sinistra, Quita al centro e Berli Jr. a destra. Proprio quest’ultimo, criticatissimo per l’approccio morbido alla gara, concentra la sua rabbia agonistica in un bolide dalla trequarti che si infila nel sette. Nell’ultima azione del primo tempo, Berli non dosa il passaggio che avrebbe messo Stramy solo davanti al portiere. 2-3 alla fine del tempo. I primi dieci della ripresa sono confortanti. I ruoli si consolidano, anche se il fraseggio difensivo diventa un roulette russa, più che una forma di disimpegno. Fatto sta che in contropiede, Stramy e Berli triangolano con efficacia, e il capitano può insaccare il pari. A questo punto, subentra il fattore tensione, che era stato tenuto a bada fino a quel momento. Stramy subisce un intervento pensante e scoordinato, a centrocampo, ma non si lamenta. Pochi minuti dopo, un’entrata simile, in area, scatena il putiferio. L’arbitro (immaginario) decreta il rigore. S’aprono le danze alla contestazione. In effetti, il penalty è dubbio. Dido lo sbaglia, sparando sul portiere. La partita si incattivisce. Dido s’accanisce su Leo, facendo nascere un primo parapiglia. Poi l’attaccante rossoblu invoca una punizione inesistente, dal limite, come compensazione del rigore. E la situazione, per qualche minuto, degenera. Il Phone minaccia, come Galliani a Marsiglia, di ritirare la squadra. Le due formazioni non sono nuove a questi faccia a faccia. Anche nella scorsa stagione gli spettatori hanno dovuto assistere a questi indegni teatrini. Negli ultimi dieci minuti non accade nulla, se si eccettua una botta da fuori, che Barrassi si distende a deviare, e un diagonale a lato di Berli. L’ultimo fuoco è per Quita, che si lancia da solo verso la porta avversaria. Ma giunge stremato sotto porta.

Pagelle

Barrassi: qualche commovente uscita a valanga, un bell’intervento sostanzioso per tempo. Soffre la disposizione difensiva dell’esordio. Sfortunato sul tiraccio del primo gol, incolpevole sugli altri due. 6
Stramy: inizia impostando la distanze siderali, costringendo la squadra a stringersi; da player-manager azzecca i correttivi della linea di difesa, da regista rende meglio, recupera sul centrocampo avversario in movimento, e realizza una rete fondamentale. Finisce affaticato. 6,5
Berli Jr: comincia in bambola, sente l’evento, ma non per questo rimane esente da critiche. Il suo concorrente di fascia, a sinistra, lo punta, lo supera, lo scavalca, si rende invisibile ai suoi occhi. Dopo il terzo gol, che realizza indisturbato, Stramy decide di intervenire. L’eurogol lo sblocca. Buon segnale. 5,5
Quita: un lavoratore della difesa. Soffre le stesse difficoltà del reparto, ma cresce e trascina nella crescita gli altri. Gli si può imputare qualche forfait sulle ripartenze, nel creare sulla fascia una valida alternativa al portatore. Gara onesta, più che onesta. 6
Dido: nei primi minuti passeggia, come un turista oltre le linee di centrocampo, e gli avversari ringraziano e prendono metri. Realizza una bella rete. A sinistra, dietro, diventa più incisivo. Specie nel secondo tempo. Sa che deve evitare di far crescere la tensione. E di disperarsi platealmente mentre la palla è ancora in gioco… 5,5
Berli Sr: sembra, a giudicare da spazi e ritmi della difesa avversaria, la sua partita. Invece, non brilla. Di positivo si ricordano i due assist a Dido e Stramy per due delle tre reti. Per il resto, la strada è lunga. 5

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Condivido l'analisi a mente fredda, meno pessimista di quella dell'immediato post-partita. Le fasce e la fase d'attacco dei laterali ieri erano ostacolati dall'assetto offensivo del Phone, che schierava due attaccanti sempre pronti ad allargarsi, costantemente in pressing e pronti a lanciarsi in cotropiede. Serve il cambio e non dobbiamo spazientirci. Solo a tratti s'è visto gioco da parte nostra. Ma quelle poche volte che s'è visto è stato efficace. Berli, in almeno un paio d'occasioni, e Dido sono arrivati a tu per tu col portiere con tre azioni non concretizzate per un'inezia. Io stesso mi sono mangiato quell'ultima occasione che sarebbe stata da incorniciare. Di cose buone se ne vedono. Le meno buone, però, e sono d'accordo con Berli, non vanno prese sottogamba. Avanti Dinamo. Torno a scartavetrare.

Quita

Anonimo ha detto...

Quita Man of the Match.

Peppe 81