sabato 3 maggio 2008

Il Metalurg torna alla vittoria

Venerdì 2 maggio - Brescia, H.21

Us Nuovissimo Metalurg - Luigi Pinto 8-7

Formazione: Peppe, Sarracin, Torbi, Zenga, Dido, Berli sr.

Marcatori Metalurg: Berli sr. (4), Dido (2), Zenga, Torbi

Cronaca

Un Metalurg grintoso – mescolando piedi da Repubblica Democratica Tedesca ed emotività Sudamericana – supera di misura il Luigi Pinto, la coriacea selezione di F.Ruotolo.
La partita, per gli spettatori sugli spalti, funge da antipasto della semifinale playoff tra Titograd e Speranzull, e questo ne acuisce il carattere amichevole. Ma in campo i colpi non si risparmiano. È partita vera.
Il Metalurg, nel suo sei canonico, parte senza molta foga. Il Pinto mantiene possesso e fa girare palla, preferendo soluzioni dalla lunga distanza. I due esterni macinano chilometri, dialogano tra loro e col centrale, si rendono pericolosi. L’inerzia iniziale è tutta loro. Peppe salva su un paio di tiracci da fuori prima di capitolare. Lo svantaggio scuote i bulgari, che cominciano a macinare gioco. Berli colpisce la traversa dopo una triangolazione nello stretto. Poco dopo Sarracin lo imbecca defilato sulla destra, la palla scavalca il difensore, Berli prova ugualmente ed insacca sotto la traversa. Il pari motiva i bulgari, che sprecano un paio di volte con Dido. Il break del Pinto coglie impreparati. Un uno-due frastornante, con palesi limiti nella copertura difensiva. 3-1 per la selezione settantasettina. Un minuto dopo Zenga è imbeccato sotto porta e con un preciso diagonale fa 3-2. La partita cambia. Il Metalurg esprime un gioco gradevole, ma soprattutto coriaceo. Il pari è di Dido, quindi è Berli, dal limite, a battere il portiere per il 4-3. La risposta del Pinto non si fa attendere. Gli uomini di Ruotolo si riversano avanti, a testa bassa. I due esterni continuano a scendere con sistematicità, emulati da un paio di compagni probabilmente non sufficientemente contratti all’ingresso nella metà campo bulgara. Fatto sta che continuano a provarci dalla lunga, e paradossalmente è un bene. Fanno più male quando puntano la boa. Il Metalurg resiste, si arrocca, e quando riparte fa male. Berli, dietro le linee, mette in moto Zenga; l’arabo, al limite e chiuso fra due, perde un pallone che continua a vagare fuori dall’area finché lo stesso Berli non la catapulta dentro di destro. 5-3. Qualche istante dopo è il pressing blando a fare la differenza. Berli intercetta con la punta del piede un passaggio difensivo in orizzontale e – anticipa – sempre con la punta, il portiere in disperata uscita. La palla, con un po’ di fortuna, carica d’effetto rotola dentro. Il 6-3 fa infuriare Ruotolo. I suoi si rifanno sotto e schiacciano i bulgari nell’area di rigore. Un Sarracin tattico prevede il calo fisiologico del sei autonomo, attempato sebbene ancora perfettamente reattivo. Invece sono i bulgari a cedere fisicamente, ad andare in debito d’ossigeno.. Dido manca ancora in fase di rottura, a centrocampo. Torbi e Zenga sembrano tarantolati, con troppi uomini da seguire. Sarracin abbandona la marcatura per darsi ad arditi raddoppi che lasciano solo il centrale. Peppe si guadagna la stozza. Il Pinto accorcia, Dido, con calma ed ancora su azione di contropiede manovrato, ristabilisce le distanze. 7-4. Gli ultimi venti minuti sono infuocati. Ruotolo e i suoi tentano il tutto per tutto: realizzano con una iniziativa personale dell’esterno sinistro – che insacca sotto la pancia di Peppe in uscita – e con un bolide da fuori, che si spegne sotto la traversa. Sul 7-6 la paura si impossessa degli jacobini, che però hanno il merito di non cedere completamente – come d’usanza – alla saudade brasiliana. Reggono. Si schierano in maniera accorta, si difendono e ripartono. Zenga, nell’inedito e graditissimo ruolo del regista, imbecca Torbi, che ha il tempo di stoppare e concludere al volo. Un gol dei suoi. 8-6. Ma non è finita. C’è ancora un pezzo di partita da onorare. Al Pinto va il merito di non cedere, ma di continuare a crederci. Con sempre nuovo vigore. Una funambolica iniziativa dell’esterno – saltati tre uomini sulla fascia – rimette tutto in bilico. Dido spara alto. Il Metalurg si chiude a difesa della fortezza. I più tecnici fra i loro cominciano a richiedere calci di punizione sempre più dubbi, per tentare la botta a gioco fermo. La partita si incattivisce. E questa scossa emotiva garantisce al Metalurg il salvacondotto per la prima vittoria, a tre mesi da quella sul Panzao in amichevole.

Pagelle

Peppe: se non fosse che continua a prendere gol sul suo palo e a mandare in angolo tiri destinati al fondo... Riceve i complimenti anche dagli avversari. 6
Sarracin: lotta, prova a dirigere la difesa, ma la confusione del reparto è ancora uno dei punti deboli dell’organizzazione. Buona prova. 6
Torbi: il solito. Tanto cuore, tanto coraggio, ma anche tanta, troppa, inspiegabile fretta. Se Torbi fosse più riflessivo, se ogni tanto decidesse di fermare la sua corsa per ragionare sul da farsi. Comunque, il Torbi non si discute. 6
Zenga: dinamico, attivo, sempre presente. Stavolta meglio in fase offensiva, anche se non gli riesce un solo dribbling. 6,5
Dido: dimagrito per l’occasione, più pimpante delle ultime uscite. Un po’ egoista avanti, ma sufficientemente ispirato. Anche in fase realizzativa. Dietro non fa muro. Non blocca sul nascere le azioni avversarie. Non sempre, almeno. 6
Berli: quattro gol e un paio d’assist fanno da bilancio di una partita giocata con un minimo di ispirazione. 6,5

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Notizie certe davano lo Stramy in tribuna.
Bene.
Pare che il centrale della Speranzull, dinanzi alle presunte carenze tecniche del collettivo bulgaro, abbia dichiarato ai microfoni di una radio locale: "Smentisco il mio avvicinamento con il Pro Metalurg".

Non mancheranno reazioni dalla società alle parole di questo fighetto del cacchio.

Titograd FC ha detto...

stramy ha anche aggiunto: che s'ì mmal't...io nella pro metelurg...mang na vot!!! a quella squadr i serv nu miracol, at che innest!!!

Juan

Anonimo ha detto...

Tiscia = Coglione

Mr STRAmy