giovedì 5 febbraio 2009

Dinamo in B, parla Mr STRAmy

Foggia: sono le 8.30 di mercoledì mattina quando Mr STRAmy parcheggia la sua auto sotto il suo studio. Ma non è la solita mattinata tranquilla. La Dinamo è in B da quasi 10 ore ed un centinaio di tifosi sono li ad aspettarlo. Folta anche la rappresentanza di giornalisti pronta a leggere dalle parole del Mister indiscrezioni per il futuro.

“Calma, calma con la violenza non cambierete certo le cose. Abbiamo fallito è vero e me ne assumo tutte le responsabilità poiché vi avevamo promesso una salvezza tranquilla, di arrivare subito a quota 17/18 per poi vedere con calma se saremmo riusciti a puntare a qualcosa di più grosso. E’ chiaro che 4 vittorie sono un bottino davvero magro, considerando inoltre i due derby persi e sappiamo tutti benissimo quanto anche noi ci tenessimo a vincerli. Ora però invito a restar calmi e a far quadrato intorno la squadra ed alla società che già sta programmando per il futuro.”

Gli insulti dei tifosi non si fermano, ma Mr STRAmy cerca di farci capire ciò che può succedere nelle prossime settimane ed il perché del fallimento Dinamo.

“Ci eravamo illusi. Qualche buona uscita nelle amichevoli precampionato forse ci ha fatto montare la testa. Dopo la vittoria alla prima contro il Panzao pensavamo già di esser fra le prime 4. Abbiamo sempre guardato avanti e mai indietro. Ma i limiti c’erano e nasconderli è stato davvero difficile. Credo che il primo problema sia da cercare nella preparazione. Molte partite le abbiamo perse nel secondo tempo, venendo meno sotto l’aspetto atletico. Chiaramente la stanchezza ti fa perdere di lucidità, e senza gambe purtroppo anche la testa a volte non ragiona più. Abbiamo spesso difeso bene, ma quasi mai siamo riusciti ad imporre il nostro gioco”

Gioco che però non c’è mai stato ci permetta Mr STRAmy

“Beh, a sprazzi, ma è davvero poco su questo avete ragione, qualcosa di buono si è visto, ma la cosa più grave è che probabilmente è stato semplicemente il frutto del caso. E’ mancata quella che doveva essere la caratteristica della nostra squadra, la semplicità. Non siamo mai riusciti a far tre passaggi consecutivi che ci portassero davanti la porta, mai. Pensavo che la nostra squadra dovesse basarsi su questa semplicità potendo così riuscire a fare a meno di elementi abili col pallone fra i piedi, pronti a saltare l’uomo. Ma evidentemente mi sono sbagliato. Una squadra ha bisogno di questo tipo di giocatori. Giocatori che abbiano gli attributi di prendersi delle responsabilità per il bene della squadra. La società come ormai sapete visto che ormai lo state riportando da settimane, ha avviato delle trattative con dei giocatori che farebbero al caso nostro….”

Sta parlando del Quita e di Strollo?

“L’avete detto voi. Certo è che entrambi farebbero molto comodo alla nostra causa, ma penso a quella di qualsiasi altra squadra. Ci permetterebbero di essere più offensivi, saltar l’uomo, inserirsi negli spazi, giocare di più sulle fasce, insomma tutto ciò che è mancato nel campionato appena terminato. Inoltre è ipotizzabile qualche cambio di ruolo. Io potrei avanzare di qualche metro o alternarmi con il Simo in modo da recuperare fiato ogni tanto. Dido potrebbe passare a sinistra. IMa queste sono cose che vedremo più in la. Certo che comunque un’ossatura diversa darebbe più tranquillità a noi della vecchia guardia, forse qualche rischio in più lo si potrebbe prendere. Il Barassi? No, lui rimane in porta e Berli la nostra punta sicuri che avrà molti più pallone da sbattare in porta. Il Quita proprio pochi minuti fa mi ha dato la disponibilità a trattare con il suo procuratore, forse c’è qualche problema di spogliatoio, so che ad esempio non è stato convocato per il ritorno della partita di stasera….quanto a Strollo credo che a breve ci incontreremo per vedere se c’è la volontà del giocatore di sposare il nostro progetto con continuità e serietà anche se dovremmo aspettarlo per qualche settimana visto che ha il braccio ingessato. Altrimenti in cantiere la società credo che abbia altri nomi sulla lista della spesa. E’ chiaro che una rosa troppo ampia però non farebbe bene. Qualche testa credo proprio che salterà, è necessario, ma questo è il gioco del calcio. Chi sbaglia paga, i nostri sono stanchi e meritano rispetto. E’ impossibile che continuino ad incitare gente che viene allo stadio svogliata e che nonostante le ripetute lezioni continua a fare come crede. Non possiamo permetterci di sbagliare nuovamente, assolutamente no.”

I tifosi appendono comunque uno striscione

“Togliti la (STRA)maglia”

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Il procuratore di Quita conferma la disponibilità del suo assistito smentendo, tuttavia, i presunti problemi di spogliatoio all'interno del Panzao. Questa la sua dichiarazione: "Per Quita, la Dinamo è una destinazione gradita e, qualora fosse confermato l'interessamento di quella società, lui sarebbe pronto a compiere una scelta legata alla stima e al cuore. Il Panzao rimarrà sempre una sua seconda pelle, ma il futuro richiede nuove motivazioni che il progetto di Mister Stramy può assicurare"

Campi.Plebei ha detto...

visto che già circolano i nomi dei nuovi in arrivo, esplicitiamo anche quelli dei vecchi in partenza; personalmente sono disponibile per il nuovo torneo, ma rispetto le decisioni della squadra.

torbi

Anonimo ha detto...

"Non ho mai avuto problemi col mister... - esordisce Berli ai microfoni di RadioDinamo - ...ma, dopo aver letto, come tutti, la sua intervista, confermo un mio stato d'animo. Cioè che lo Stramy, alla fin fine, è un timido, uno che dice tante cose, allude, ma a finale non dice niente. Tutto il suo ragionamento fila, ma la domanda che ha fatto Torbi è sensata: chi va via?
Era stata annunciata un'intervista-bomba. Invece ho letto uno Stramy pacato, riflessivo, ma nulla di più. Mancano poche settimane al via. Secondo me uno che ha fatto il corso a Coverciano dovrebbe avere maggiore franchezza. Anche in campo, anche nell'intervallo delle partite, farsi sentire di più, imporsi. Invece Stramy è uno che tiene per sé le sue convinzioni, evita le litigate, rimanda e non riapre i capitoli negli spogliatoi. Secondo me dovrebbe, per il prossimo torneo, evitare il ruolo di player-manager".

Anonimo ha detto...

"Credo che Berli sappia che il ruolo che preferisco è quello di giocatore. Il player-manager non mi è mai interessato più di tanto. Sembra che lui voglia sempre ed a tutti i costi il litigio. A me questo non interessa, sinceramente, preservare il rapporto extra-calcistico è una cosa a cui tengo. Ma un'altra cosa a cui tengo è vincere. Io durante la settimana non aspetto altro che arrivi il lunedì. E se gioco è perchè in ogni caso, e con tutte le mie forze non voglio altro che vincere, non vado al campo per divertirmi e stare un pò con gli amici. O perchè tanto il lunedì cosa vuoi fare? O vai in palestra o a scuola di ballo o a giocare a calcetto.
Vincere è imperativo e credo che per riuscirci, sia Torbi sia Zenga dovrebbero svincolarsi. Abbiamo fini e motivazioni diverse. Credo che capiranno. Intanto sono contento delle dichiarazioni rilasciate dal procuratore del Quita, credo che fra oggi e domani fisseremo la data dell'incontro."

Mr STRAmy

Anonimo ha detto...

Il litigio? E perché mai...
Ti ho solo fatto notare, Mister, che l'intervista-bomba non era tanto bomba. E risultava poco chiara nei movimenti in uscita.

Quella del Berli-litigante è un mito inventato di sana pianta. Io voglio vincere, voglio che si butti il sangue in campo, al pari tuo. E lo sai.

Perciò quando mi è piovuta addosso l'accusa di essere uno che va al campo solo per guardare gli altri sbagliare, mi aspettavo una reazione, onestamente. O, quanto meno, me l'aspettavo negli spogliatoi, un chiarimento.

Proprio perché non sono io il duellante, ma il pezzo di una squadra, che deve sapersi guardare in faccia.

Sulla scelta tecnica: concordo.

Berli

Campi.Plebei ha detto...

Prendo atto della decisione, sempre che sia condivisa anche da chi non interviene nel blog. Lascio la squadra (che rimane la mia) con un solo rimpianto: quando al termine del primo torneo dello scorso anno ho sollevato la questione delle lacune tecniche della squadra, mi è stato risposto che dovevano essere colmate nel secondo con gli stessi giocatori ed un maggiore agonismo in campo; ora che tutti accettano la mia analisi, sono proprio io a farne le spese.
In bocca al lupo per il prossimo torneo

torbi

Anonimo ha detto...

Ricordo quella discussione, Torbi. E' come dici: maggiore agonismo, senz'altro. Ma non solo.
L'inserimento di Simonelli e Stramy, di Giuseppe e Strollo, che non c'erano all'epoca, è il segno di una ricerca di un mix tra qualità e quantità.

Per come la vedo io, il punto è quello affrontato nell'intervallo dell'ultima partita, snellito dal nervosismo e dalla passionalità.

Qui non si tratta - ed è quello che non sono riuscito a dire in campo perché messo di fronte ad uno sfogo abbastanza rancoroso - di sbagliare un tiro o un passaggio, che sono cose che capitano a tutti. Si tratta di ammettere, aldilà della polemica, dei problemi di fondo, quando altri li sollevano.

Berli

Campi.Plebei ha detto...

I problemi segnalati alla vigilia del ritorno dei play-out sono e rimangono quelli su cui concordiamo; il mio sfogo dipendeva dal fatto che i "promossi" e i "bocciati" dell'intero torneo dovevano venir fuori allo stesso modo dopo la gara di ritorno. La mancanza di motivazioni che mi viene imputata è reale, ma riguarda solo le due gare dei play-out che giudicavo inutili e che ho giocato solo per onorare l'impegno fino alla fine a causa dell'infortunio di simonelli, ma prima non è mai venuta meno.
ciao a tutti, in attesa di leggere anche gli altri.

torbi

Anonimo ha detto...

Se c'è una cosa che non mi rimprovero mai è proprio la mancanza di motivazioni. Ho giocato sempre al massimo, sbagliando molto e perdendo spesso, ma non sono mai entrato in campo guardando l'orologio per capire quanto tempo mancasse alla doccia. Credo che la mancanza di motivazione in Torbi (e lo ha ammesso lui stesso) fosse evidente negli ultimi due impegni che non ho mai ritenuto inutili e che, anzi, accentuano i miei rimpianti. Un atteggiamento inopportuno nel momento cruciale, così come inopportuna è stata la tempistica per chiarire determinate cose. Credo che servano innesti per aumentare la qualità, per cercare di cancellare questo brutto torneo. Ovvio che si gioca in sei; ritengo opportuna la formazione di nuove gerarchie all'interno della squadra, senza sbattere la porta in faccia a nessuno. E con la consapevolezza che le motivazioni servono anche se si resta in panchina.

Anonimo ha detto...

DiDo è l'autore dell'intervento precedente.

Anonimo ha detto...

Ciò che è successo durante l'intervallo dell'ultima partita lo lascerei perdere. E' chiaro che è stato l'insieme di tutti i nervosismi accumulati durante le 14 partite del torneo. Non credo sia solo una questione di motivazioni. Qui credo entri in gioco anche tecnica e tattica. Quanto si conosce il pallone e quanto si viva per il pallone. Io il pallone lo cerco, lo chiedo ai miei compagni. Non ho paura di prenderlo. Ed una volta che l'ho tra i piedi non inizio certo a tremare o ad impazzire. Cerco sempre di lasciarlo nel migliore nei modi, non di sbarazzarmene. Tecnicamente il tasso della Dinamo deve salire. Se si vuole provare a vincere di più. Ed io voglio vincere di più.

Mr STRAmy

Anonimo ha detto...

E se arriva un'offerta a Stramy?
Chi controlla il controllore.

Anonimo ha detto...

La domanda mi pare centrata. Propongo comitato di tre saggi (Vasco lato A, Vasco lato B e Vasco fronteretro) per vigilare sull'evidente conflitto d'interessi tra lo Stramy controllore e lo Stramy che non paga il biglietto della circolare.

Anonimo ha detto...

Io non lascerei perdere quello che è successo nell'intervallo, Stramy, solo perché mi sembra che siano stati toccati diversi punti che potrebbero essere utili.

Il nervosismo accumulato?
Ma il nervosismo non deve accumularsi. Dobbiamo parlare, alla fine di ogni partita, senza timidezze e senza replicare, ad ogni critica, con lo specchio riflesso... Non so se mi spiego.

Berli

Peppe 81 ha detto...

Io penso che a prescindere dalle giuste, inevitabili discussioni del post-campionato (discussioni che credo fosse giusto sviluppare di volta in volta) sia importante adesso la concretezza.

I rinforzi sono assolutamente necessari, se vogliamo fare un torneo di vertice.

Io punterei su una rosa di 8-9 persone; 7 fisse al campo più un paio disponibili al turn-over.

Il panchinaro è indispensabile.

La consapevolezza di scendere in campo sapendo quello che si deve fare, sapendo cosa implica il proprio ruolo, fondamentale.