martedì 27 gennaio 2009

Dinamo quasi in B, ma il futuro comincia adesso

Play-out, gara di andata - Lunedì 26 gennaio – Brescia – h.22

Dinamo Pagano – Speranzull FC 2-6 (0-0)

Formazione: Barrassi, Stramy, Zenga, Torbi Dido, Zenga, Berli
Marcatori: Zenga, Berli

Cronaca

Un primo tempo accorto, con la difesa serrata e l’avversario costretto a far girare palla, senza trovare varchi se non dalla distanza. Zero a zero. Una ripresa catastrofica, col break dopo l’altrui vantaggio e il crollo verticale, psicologico. Due a sei. Siamo alle solite.Senza Simonelli dietro, a dare cattiveria e concretezza alla rottura della trama avversaria – cattiveria che, parliamoci chiaro, Torbi è in grado di fornire solo a tratti, mentre Zenga non riesce proprio a concepire – con Stramy che torna a fare il centrale e Dido più avanzato, la Dinamo disputa comunque un ottimo parziale, subendo la pressione della Speranzull e l’iniziativa dell’asse Leo-Savella, senza scomporsi o andare in sofferenza, ed anzi sfiorando il vantaggio in due clamorose circostanze, entrambe con Berli. La prima, quando l’attaccante pagano è lanciato a rete direttamente da Barrassi, e non riesce a trasformare in gol il pallonetto sull’uscita del Ragno, la seconda deviando sottomisura un tiro di Torbi che sarebbe finito sul fondo, e beccando la traversa. C’è anche una palla recuperata al centro dell’area, anch’essa un tiro sbilenco, stavolta di Stramy, e spedito d’istinto tra le braccia del portiere, nel novero delle occasioni sfumate. Mentre Barrassi vola a sventare un paio di belle conclusioni dal limite. La ripresa è il consueto calvario. Una rimessa laterale piomba verso l’area di rigore, da sinistra a destra del fronte d’attacco Speranzull. In mezzo il solo Stramy. Alle sue spalle, due avversari pronti ad approfittarne, lasciati inspiegabilmente soli da uno Zenga in panico sulle palle da fermo. Fallo di mano e rigore, che la Speranzull trasforma. Segue il caos. In sei o sette minuti il parziale si fa tragico: 0-3. Una botta da fuori deviata da Lorenzo sottoporta ed un contropiede, innestato da un errore offensivo. Manca di coraggio sotto rete, la Dinamo. Le ali non si assumono mai la responsabilità di andare al tiro, mentre anche Dido preferisce il passaggio alla botta quando lo specchio gli si spalanca davanti. Zenga, su indecisione del Ragno, riapre la partita. Poi, a destra, si decide di far fare il campione a Polignino, che punta Torbi, lo supera e va sul fondo a crossare basso per Quatrale che insacca. Spaventoso, semplicemente spaventoso. Berli, con una botta da fuori, riporta a -2 il computo delle marcature. E Zenga, poco dopo, ha sul piatto d’argento la possibilità di rimettere in corsa la Dinamo. Ma mette a lato con un tiro-cross senza appello, né giustificazione. Nel finale la Speranzull arrotonda ed ipoteca la salvezza.

Pagelle (le scommesse del futuro)

Barrassi: ancora una volta si dimostra una garanzia. Vola a prendere tutto il prendibile. E anche di più. Incolpevole sulle marcature. Un pilastro della Dinamo del futuro.

Stramy: è davvero un peccato non poter sfruttare la sua visione di gioco in una posizione più avanzata. Con lui più avanti, probabilmente giungerebbero a Berli o a Dido certe palle che invece attualmente finiscono sulle fasce, e finiscono per tramutarsi in inutili cross al centro. Per la prossima stagione, la presenza di un centrale di ruolo si tramuterebbe in una miriade di reti in più: vogliamo scommettere?

Zenga: ne abbiamo dette tante, ed è anche l’unico che in campo prende solenni lavate di capo. Inutile proseguire. Il buon Zenga gioca a pallone come se camminasse su un rasoio, col terrore di sbagliare e l’ansia di dover dimostrare qualcosa a qualcuno, più che con la libertà o la voglia di fare bene. Se a questo aggiungiamo alcune lacune tattiche (più che tecniche, perché il tocco di palla c’è), che si evidenziano sulle palle da fermo o su certe mancate sovrapposizioni, che sono il succo del giocatore di fascia, allora si comprende che forse non è il caso di insistere per poi penalizzarlo in sede di giudizio.

Torbi: probabilmente deconcentrato, silenzioso e sempre a capo chino, disputa un buon primo tempo in fase di ripartenza, con due o tre palloni negli spazi che meriterebbero miglior fortuna. Nella ripresa subisce un crollo verticale, forse anche per la mancanza di turnover. Fatto sta che chiunque lo punti, lo supera. Senza contare tre palle perse da fallo laterale, fortunatamente senza esito. Il Torbi in forma e concentrato può ancora fare al caso della Dinamo, quello visto ieri avrebbe bisogno di riposo.

Dido: c’è ancora la tendenza a infiocchettare la trama con qualche leziosismo inutile, ma è diventato più concreto, il Dido, e lotta maggiormente, anche in recupero. Non è un centrale, anche se sventa due volte all’uno contro uno contro Savella. Non è un centrale di ruolo e l’inversione con Stramy è deleteria, ma la sua determinazione serviranno ancora molto. Magari sulla fascia, chi lo sa.

Berli: ironia della sorte, di palle pulite sembra averne solo da Barrassi. Due, nella gara di ieri, entrambe mandate alle ortiche. Per il resto, funge da pulitore di palle morte, sbagliate, perse, e qualcuna riesce anche a dirottarla verso la rete avversaria. Ma non deve essere così. Per il futuro sarebbe interessante misurarlo alle prese con quelle palle docili che chiedono di essere buttate in porta. Meno fatica, maggior risultato: scommettiamo?

3 commenti:

Peppe 81 ha detto...

Giocare per alti e altri obiettivi dà sicuramente più carica agonistica e voglia di far bene...quindi, FantaPresidente, mano al portafoglio (e alle telefonate)...

Barrassi

Dinamo Pagano 38

Anonimo ha detto...

Si, mano alle telefonate anche secondo me. E' l'approccio psicologico alle partite che deve cambiare. Darsi una mano, prendersi responsabilità...non...aspettare solo che si vada a far la doccia. E questo, già a partire da lunedì. Perchè non è ancora finita...

Anonimo ha detto...

Titograd-Panzao giovedì alle 21. Brescia già avvisato.